BIOGRAFIA

Nato a Urbino nel 1964, Paolo Fraternali ha avuto come “Maestri Incisori” Fabio Bertoni e Renato Bruscaglia. Egli adopera come mezzi espressivi per le sue immagini d’invenzione la pittura e l’incisione d’arte. E’ docente di Tecniche dell’Incisione – Grafica d’Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Ha insegnato nelle Accademie di Belle Arti di Urbino, Macerata, Palermo, Sassari, Catanzaro e Lecce. 
Dal 1985 al 1995 è stato assistente di laboratorio di Pierpaolo Calzolari.

Paolo Fraternali per Art Power

Nel lavoro di Paolo Fraternali l’alternarsi tra pittura ed incisione (materia che insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino) avviene con tutta l’abilità di chi ha maturato la capacità di adoperare la tecnica migliore a seconda di ciò che desidera comunicare.
La perdita di valore dell’opera nella sua accezione più artistica (della sua “aurea” per citare le parole di W. Benjamin) che Fraternali definisce “arte da boutique”- arte della confezione- crea la perdita di quel messaggio superiore cui è sempre stata, se non portatrice, tramite. Inoltre, molti tra coloro che oggi si definiscono artisti, o che il mercato corona come tali, non sempre sono in grado di essere innovativi e capita che si cada nel “già visto”, nella incessante ricerca di un gusto dominante che crei mercato, non più poesia o “avanguardia”.

Non è certo il caso dell’artista Fraternali, il quale anzi teorizza sia indispensabile oggigiorno arrestarsi, soffermarsi sul ciglio del mondo per osservare chi e cosa passa. Approcciarsi ad esso con la purezza di spirito che contraddistingue i bambini (una sorta di rielaborata “poetica del fanciullo” di pascoliana memoria) per poter vedere e valutare in modo più neutro ed oggettivo tutto ciò che accade fuori e dentro di noi. Migliorare e migliorarsi.

“Regressione” è il termine che Fraternali utilizza per delineare questa capacità/necessità di fermarsi a riflettere che ognuno dovrebbe possedere. E’ una parola-forma che sottintende svariati significati, ma nell’Arte non può esistere il binomio progresso-regresso con la stessa accezione di sviluppo lineare proprio delle scienze (in cui una scoperta crea avanzamento o sconfessa quella precedente).

In questo ambiente, non soggetto a dogmatismi tecnici o a concezioni lineari della storia, ogni opera d’arte diviene testimonianza del suo tempo, della sua cultura e non è assolutamente automatico che, a seguito di un avanzamento temporale, se ne crei uno artistico. Quanti esempi potrebbero affiorare alla memoria di creazioni grandiose e innovative in tempi a noi remoti e oggi invece quanta difficoltà ad incontrare qualcosa di sublime!

Arte intesa dunque come strumento per far riaffiorare l’essere, l’essenza intrinseca alle cose, che l’artista comunica per mezzo della sua sensibilità a tutti coloro che hanno acquisito la capacità di soffermarsi ad ascoltare.

I colori della terra marchigiana, la texture dei suoi campi coltivati, le linee di demarcazione evidenti degli appezzamenti di terreno, sono tutti elementi che si ritrovano nelle opere di Fraternali accompagnati da un senso ritmico dalla forte musicalità.

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