ll Decennale del Concilio Europeo dell’Arte
Il Concilio Europeo dell’Arte si è dato negli anni forme e strumenti diversi per essere al passo con le mutevoli esigenze dello scenario culturale europeo. Per arrivare alla condivisione di un progetto culturale così complesso sono stati necessari numerosi passaggi.
Il Concilio nasce in Italia come Associazione CEA – Concilio Europeo dell’Arte nel 2006 quando, sull’onda di un fenomeno in continua espansione, la legge 383 del 2000 aveva riconosciuto in modo pieno il ruolo sociale dell’associazionismo, cercando di “favorire il formarsi di nuove realtà associative e di consolidare e rafforzare quelle già esistenti” (art. 1 della legge 383/2000).
A questo scopo la legge 383 offre alle associazioni di promozione sociale appositi strumenti istituzionali fra i quali: – la possibilità di stipulare convenzioni con gli enti pubblici per lo svolgimento delle proprie attività statutarie (art. 30); – l’utilizzazione gratuita di strutture pubbliche per manifestazioni e iniziative temporanee (art. 31); – l’opportunità di usufruire in comodato di beni mobili ed immobili pubblici per le proprie attività (art. 32). Ci troviamo di fronte ad aspetti decisamente rilevanti: ciò che fino ad allora poteva essere solo una scelta discrezionale dell’ente pubblico a favore dell’associazionismo sociale, dal 2000 costituisce, invece, una possibilità riconosciuta con legge dello Stato.
Nel gennaio 2016 il nuovo assetto istituzionale di Fondazione Concilio Europeo dell’Arte (fondazione riconosciuta) incarna la vocazione del Concilio a re-inventarsi, e come incubatore di tutte le attività organizzate dall’Associazione attiva e mantiene vivi i rapporti istituzionali con gli altri enti che si occupano di cultura in Italia e in Europa ed invita i suoi membri ad elaborare intenti e progetti artistico-culturali per archi di tempo variabili.