La mostra
Curatore: Rita Bernini
Giovedi 18 Aprile 2013, alle ore 17.30, nel Museo Didattico dell’Istituto nazionale per la Grafica, si inaugura la mostra “Livio Ceschin. Il gioco serio dell’incisione”. L’esposizione, che rimarrà aperta dal 19 Aprile al 30 giugno 2013, mette in mostra circa 60 opere grafiche dell’incisore veneto. Differenti i temi che costituiscono il percorso artistico di Livio Ceschin: il paesaggio, che è declinato nelle sue diverse accezioni con particolare cura al dato atmosferico e luministico; il ritratto, con le opere dedicate a Mario Rigoni Stern e Ernst Gombrich; le opere di formazione, realizzate sulla base dello studio delle incisioni originali di maestri antichi e contemporanei: il confronto con le opere di Rembrandt, Tiepolo, Canaletto, Piranesi, e Bianchi Barriviera provenienti dalle collezioni dell’Istituto è determinante per ricostruire la genesi dello stile grafico dell’artista. Saranno inoltre presenti in mostra fotografie e altro materiale grafico che testimoniano le fasi di lavorazione delle incisioni.
In linea con tutte le mostre del Museo Didattico dell’ING anche quella di Livio Ceschin si avvarrà dei supporti didattici multimediali che illustreranno il procedimento creativo dell’artista veneto.
Inoltre il 18 maggio, Giornata Internazionale dei Musei ICOM-Unesco, Livio Ceschin terrà un incontro con il pubblico negli spazi espositivi del Museo Didattico. Come tutti gli artisti che hanno collaborato con l’ING, anche l’incisore veneto effettuerà una donazione di sue opere, che andranno a far parte delle Collezioni dell’Istituto.
In mostra è consultabile il catalogo delle opere esposte e quello ragionato edito da Skira nel 2009 dal titolo Livio Ceschin – L’opera incisa, 1991-2008.
L’artista
Livio Ceschin nasce a Pieve di Soligo nel 1962.
Inizia a incidere nel 1991, lavorando sui maestri incisori del passato (Rembrandt,Tiepolo, Canaletto, Pitteri) e contemporanei (Barbisan e Velly). Studia all’Accademia Raffaello di Urbino, dove frequenta il Laboratorio di Calcografia del Maestro Incisore Paolo Fraternali, che lo porta ad avvicinarsi a nuove tecniche. Avverte presto l’esigenza, sempre più urgente, di affrontare il tema del paesaggio, che indaga per mezzo delle tecniche dell’acquaforte e dell’uso della puntasecca. Negli anni Novanta vince diversi premi e si vede dedicate numerose esposizioni in Italia e all’estero.
Stringe amicizia con poeti e scrittori, soprattutto veneti: sue incisioni appaiono nei libri d’artista contenenti opere di Novella Cantarutti, Silvio Ramat, Bino Rebellato, Andrea Zanzotto e Mario Luzi. Nell’ultimo decennio partecipa a Biennali e Triennali di grafica, tra le quali quelle europee di Lubiana, Cracovia e Ourense; nel 2003 vince il I° premio alla Biennale Internazionale per l’Incisione Premio Acqui di Acqui Terme (AL).
Conosce lo scrittore Mario Rigoni Stern, lo storico dell’arte Ernst Gombrich e il fotografo Henry Cartier–Bresson.
Dal 2002 fa parte della Royal Society of Painter-Printmakers di Londra.
Sue opere sono conservate presso le maggiori istituzioni pubbliche, tra le quali la Civica Raccolta Achille Bertarelli di Milano, la National Portrait Gallery, Londra; la Bibliotèque Nazionale de France, Parigi; gli Uffizi, Firenze; la Staatliche Graphiche Sammlung di Monaco; l’Albertina di Vienna; e presso importanti collezioni private in Italia e all’estero